15 marzo 2006

Ipnosi: opinione su Repubblica

Riporto un articolo comparso oggi su Repubblica online. Sono contento che si sia ricominciato a discutere seriamente di ipnosi nei media. Nell’articolo sottostante viene presentata un’opinione condivisibile in una visione dell’ipnosi come strumento e non come modello a se stante (ipnosi ericksoniana). Non viene accennato affatto il fattore fondamentale della relazione che si instaura con il proprio psicoterapeuta, dal quale dipende la variabilità dei risultati della psicoterapia, ad esempio per quanto riguarda l’anoressia e la bulimia.

Un rimedio contro fobie e dipendenze

FREUD definì l'ipnosi "l'oro dei poveri" perché in diversi casi consente di raggiungere più rapidamente, e dunque con minor costi, gli stessi obiettivi che si possono centrare con la psicoanalisi. "L'ipnosi è utile in tutte le nevrosi d'ansia, soprattutto in quelle di tipo sociale, come la paura di parlare in pubblico, e in quelle fobiche, come claustrofobia e agorafobia, nonché negli attacchi di panico", precisa Lapenta. Altro possibile campo d'azione dell'ipnosi è quello dei disturbi comportamentali, come forme di dipendenza (fumo, alcol) e, soprattutto se in tandem con psicoterapie cognitivo-comportamentali, i disturbi dell'alimentazione, come la bulimia. In tutte queste condizioni, il terapeuta cerca di stimolare la capacità di autocontrollo della persona. I risultati? "Generalmente apprezzabili per tabagismo, molto variabili per alcolismo e anoressia-bulimia, rarissimi - se non nulli - nelle tossicodipendenze", conclude Lapenta.

Link: Ipnosi, Repubblica

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