Ogni persona vive quotidianamente delle esperienze normali di modificazione dello stato di coscienza (comune trance quotidiana). Tali esperienze naturali costituiscono le risorse personali per andare in ipnosi.
Tuttavia, fare esperienza di una induzione ipnotica è differente dalla trance spontanea. Alcune persone possono avere delle difficoltà a entrare in trance deliberatamente (in modo non spontaneo o automatico) e in presenza dell’ipnotista. Altri, al contrario, esaltano le proprie doti ipnotiche insieme all’ipnotista e vengono definiti “virtuosi” dell’ipnosi, per la facilità con cui entrano in trance e per la “profondità” che raggiungono.
La variabilità nel grado di ipnotizzabilità dipende dalla relazione che si instaura tra il soggetto e l’ipnotista, dalle tecniche adottate e dalle caratteristiche personologiche del soggetto.
Va sottolineato però che il risultato di una buona terapia ipnotica non dipende dalla profondità della trance: in trance leggera, infatti, possono essere utilizzate comunque le caratteristiche ipnotiche della persona, le sue “trance spontanee” e, infine, un ipnosi di tipo “conversazionale”.
06 gennaio 2006
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