Di fronte a un conflitto, gli individui ipnotizzati hanno tempi di reazione più rapidi.
La suggestione ipnotica può regolare l’attività delle regioni cerebrali che gestiscono i conflitti cognitivi, ovvero il modo in cui il cervello elabora risposte in competizione fra loro.
Un classico esempio di conflitto cognitivo è dato dalla difficoltà di nominare il colore dell’inchiostro di lettere che formano il nome di un colore incongruente: per esempio, quando la parola “rosso” è scritta con inchiostro verde. In passato, Amir Raz e colleghi avevano dimostrato che la suggestione ipnotica riduce il conflitto cognitivo negli individui maggiormente suscettibili all’ipnosi. Per determinare quali regioni del cervello fossero responsabili di questa riduzione di conflitto, i ricercatori hanno ora studiato le immagini dell’attività cerebrale esibita dai partecipanti durante gli esercizi.
Usando una suggestione post-ipnotica, i ricercatori hanno istruito alcuni individui a interpretare i nomi dei colori come se fossero parole senza senso, consentendo presumibilmente ai partecipanti di concentrarsi sul colore dell’inchiostro senza essere distratti dal significato della parola. In questo modo, gli individui più facilmente ipnotizzabili hanno esibito una maggior precisione e tempi di reazione più rapidi rispetto agli individui meno predisposti all’ipnosi.
Le tecniche di brain imaging hanno mostrato che la suggestione ipnotica agiva generalmente sull’elaborazione visiva, che a sua volta agisce sull’attività cerebrale legata alla risoluzione dei conflitti. Questi risultati potrebbero far luce su come la suggestione ipnotica influenza l’attività del cervello durante la terapia.
Amir Raz, Jin Fan, Michael I. Posner, “Hypnotic suggestion reduces conflict in the human brain”. Proceedings of the National Academy of Sciences (2005).
20 gennaio 2006
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