Fare la scelta giusta: l’effetto della deliberazione senza attenzione. La ricerca scientifica conferma le intuizioni di Milton H. Erickson.
“Fidati del tuo inconscio (Trust your own unconscious)”, consigliava Milton H. Erickson ai suoi pazienti e ai suoi allievi. “L’ipnosi profonda è lo stato in cui il tuo funzionamento inconscio non è disturbato dalla mente cosciente”. “L’inconscio non è solo la sede del conflitto e dei complessi, è anche la fonte delle tue risorse”. Sono concetti chiari nel modello dell’ipnosi ericksoniana. Ebbene, ricerche scientifiche recenti sul pensiero (in)conscio durante decisioni complesse mostrano che Erickson aveva ragione. E che la convinzione comune che il pensiero cosciente conduca alle migliori decisioni è sbagliata. Di più, secondo tali studi sono specialmente le decisioni complesse che andrebbero prese attraverso il pensiero inconscio.
Lo annunciano sulla rivista “Science” Ap Dijksterhuis e colleghi dell’Università di Amsterdam, che hanno reclutato 80 persone per una serie di test decisionali in grado valutare quanto sia funzionale una decisione basata sulle facoltà coscienti piuttosto che su quelle inconsce.
I soggetti dello studio avevano a disposizione alcune informazioni e dovevano prendere decisioni circa l’acquisto di oggetti banali come uno shampoo oppure più impegnativi come quello di un’auto. La coorte era però divisa in due gruppi: al primo veniva chiesto semplicemente di scegliere tra diversi prodotti solo in base alle informazioni disponibili; all’altro, di prendere visione delle informazioni riguardo ai prodotti e infine di prendere rapidamente una decisione sull’acquisto, ma solo dopo aver risolto alcuni rompicapo e giochi logici, in modo da tenere occupate le facoltà cognitive e da riuscire a “cogliere di sorpresa” la parte più inconscia della mente.
“Ciò che abbiamo trovato – ha spiegato Dijksterhuis – è che quando la scelta era in qualche modo semplice, come l’acquisto di un paio di guanti o di uno shampoo, le persone effettuavano scelte migliori, ovvero rimanevano soddisfatte nel seguito, se si approcciavano all’informazione in modo cosciente. Nel caso invece di decisioni più complesse, come nell’acquisto di una casa, il ‘pensare troppo’ portava i soggetti a fare la scelta sbagliata. Se invece si teneva occupata la mente nella soluzione di rompicapi, la parte inconscia era in grado di considerare tutte le informazioni e di arrivare infine a decisioni complessivamente più ponderate.”
Fonte: On Making the Right Choice: The Deliberation-Without-Attention Effect, Ap Dijksterhuis & coll.; Department of Psychology, University of Amsterdam (Science 17 February 2006)
19 febbraio 2006
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