Dr. Roberto Blarasin
Psicologo
Macerata, Corso Cavour 137
Alcuni critici d’arte si appropriano della parola ipnosi in modo creativo. In questa recensione la parola ipnosi viene usata per distinguere due forme di suggestione, l’una “addormentante” e patogena, l’altra “risvegliante” e curativa: la prima sarebbe l’ipnosi mediatica; la seconda sarebbe legata all’arte, la quale propone un uso alternativo, ma sempre ipnotico, dell’attenzione.
Vi si legge: “L’arte contemporanea è una forma di coscienza, una sollecitazione sensoriale che deve servire a svegliare lo spettatore da un torpore provocato da ipnosi mediatiche, consumistiche e tecnologiche. Deve mandare in cortocircuito, anche se solo per un attimo, il senso critico dello spettatore. Le opere come enigmi visivi, metafore classiche, situazioni di stress, giochi. Lo spettatore è spesso al centro dell’opera con la quale deve o può interagire.”
Link: Exibart.
14 aprile 2006
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